Teatro

Attila, seconda opera della Stagione 2016/17 della Fenice

 Attila, seconda opera della Stagione 2016/17 della Fenice

Dopo l'avvio con un titolo appositamente commissionato - "Acquagranda" di Filippo Perocco - la Stagione 2016/2017 del Teatro La Fenice si apre ad un'opera che Verdi scrisse proprio per essa nei famigerati "anni di galera", "Attila". La regia è di Daniele Abbado, maestro concertatore e direttore Riccardo Frizza; interprete nel ruolo protagonistico il basso Roberto Tagliavini.

Dopo l'avvio di Stagione 2016-2017 con Aquagranda, opera originale commissionata a Filippo Perocco nel ricordo della disastrosa mareggiata del 1966, un secondo titolo – questa volta di repertorio – viene a parlare di Venezia e del suo passato, stavolta più remoto. In duplice chiave, peraltro: perché l'Attila di Giuseppe Verdi che andrà in scena al Gran Teatro La Fenice di Venezia per sette recite, da venerdì 9 a sabato 17 dicembre, descrive nel suo Prologo collocato nel V° secolo dopo Cristo, l’arrivo dei profughi della distrutta Aquileia sulle sponde dell'isola di Rio-Alto, al centro di quelle che un tempo erano dette le Lagune Adriatiche. Un rifugio sicuro dalle orde degli Unni di Attila, il temibile “Flagello di Dio”, che stavano allora devastando l'entroterra veneto. E' l'avvenimento epocale – da collocarsi tra il mito ed il falso storico, in realtà, come hanno confermato i più recenti studi archeologici - che starebbe all'origine della fondazione di Venezia, e alla base della sua lunghissima storia.

Ma anche perché – e qui sta la seconda chiave - proprio a Venezia ed alla Fenice quest'opera vide la luce per la prima volta – secondo titolo, in ordine cronologico, dei cinque composti appositamente da Verdi per il massimo teatro veneziano – esattamente la sera del 17 marzo 1846. “Dramma lirico in un prologo e tre atti” su libretto di Temistocle Solera e Francesco Maria Piave, questo giovanile lavoro trae origine dalla tragedia Attila, König der Hunnen (1808) dello scrittore e poeta Zacharias Werner, lavoro che all'epoca ebbe una notevole diffusione specie nei paesi di lingua tedesca, anche perché raffigurava Attila come il primigenio iniziatore della civiltà germanica.

Nuovo l'allestimento, nell'ambito d'una coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Massimo di Palermo: affidato per la regia a Daniele Abbado, e per le scenografie e le luci a Gianni Carluccio. Quest'ultimo insieme a Daniela Cernigliaro, ha anche disegnato gli abiti di scena; i movimenti coreografici sono curati da Simona Bucci.

L’interpretazione musicale di Attila sarà affidata a Riccardo Frizza, alla testa dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice. A proposito dell'opera, il direttore bresciano ha commentato che, dal punto di vista musicale, «non rappresenta solamente una fase di transizione del percorso compositivo di Verdi. L’aspetto marziale e il linguaggio musicale sono sì tipici del Verdi giovane; ci sono tuttavia soluzioni inedite e scelte drammaturgiche che guardano al passato. Il mio approccio sottolinea queste novità musicali per metterne in evidenza il loro valore e le loro peculiarità estetiche».

Nella compagnia di canto figurano il basso Roberto Tagliavini nel ruolo del protagonista Attila, ed il baritono Julian Kim in quello del generale romano Ezio; il soprano Vittoria Yeo interpreterà Odabella mentre il tenore Stefan Pop sarà Foresto. Completano il cast il tenore Antonello Ceron nelle vesti di Uldino, e il basso Mattia Denti in quello di Leone.

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